riceviamo e pubblichiamo:
DICHIARAZIONE DI LAURA VIGNI – 11 NOVEMBRE 2012
I LAVORATORI DELLA BANCA MONTE DEI PASCHI, DEL CONSORZIO OPERATIVO,
DELLA SIENA BIOTECH, DELL’UNIVERSITÀ, DEL SANTA MARIA DELLA SCALA
E DELL’AEROPORTO VITTIME DEL SISTEMA DI POTERE.
Giorno
dopo giorno si fanno sempre più evidenti le conseguenze negative sui
lavoratori delle politiche adottate in questi anni dalla Banca Monte
dei Paschi e dalla Fondazione, lasciati al loro destino dalle forze
politiche che ne hanno condizionato per anni le scelte e adesso
incapaci di prospettare soluzioni che rendano meno drammatico
l’impatto sulla vita dei dipendenti e sul futuro economico della
città.
Siamo
vicini ai lavoratori del Monte dei Paschi e a quelli del Consorzio
Operativo, vittime sia di scelte sciagurate da parte del management,
sia di una crisi europea che avrebbe potuto farsi sentire meno, se
fossero state compiute scelte più interessate al bene delle
strutture che non alla spartizione del potere.
Il
Circolo Città Domani si è impegnato molto a denunciare i pericoli,
studiando i problemi ed avanzando proposte alternative anche
dirompenti, ma la scelta dell’ex Sindaco Ceccuzzi di nominare
Profumo alla presidenza della banca ha reso ogni tentativo del tutto
vano e inascoltato.
Abbiamo
lavorato nell’Osservatorio Civico, abbiamo sostenuto l’Associazione
dei Piccoli Azionisti, impegnando tutte le nostre energie, e se fosse
stato raggiunto un maggior coordinamento forse la nostra presenza
all’assemblea della Banca avrebbe potuto pesare maggiormente.
In
questa fase cruciale della battaglia sindacale, siamo disponibili a
dare il nostro contributo politico anche incontrando i lavoratori e
le organizzazioni sindacali della banca, cui vorremmo non esprimere
generica solidarietà ma presentare le nostre idee per uscire dalla
crisi e le nostre valutazioni.
Altra
questione riguardante l’utilizzo sciagurato delle risorse della
Banca Monte dei Paschi è il progetto di ampliamento dell’aeroporto
di Ampugnano, costato negli anni molti milioni di euro, e adesso
infine abbandonato. Mentre esprimiamo soddisfazione per un risultato
il cui merito va soprattutto ai cittadini del Comitato contro
l’ampliamento, ci rendiamo conto che i soli a pagare saranno i
lavoratori, di cui gli enti proprietari dell’aeroporto si sono
completamente disinteressati, salvo strumentalizzarne la
preoccupazione per prospettare soluzioni di ripiego, altrettanto
prive di futuro. Gli enti locali dovranno adesso impegnarsi per
ripensare il sistema delle comunicazioni di Siena con gli aeroporti
della Toscana e, per quanto riguarda l’area di Ampugnano, far
maturare prospettive nuove di utilizzo, che prefigurino anche nuove
occasioni di lavoro.
Altri
lavoratori che stanno pagando per scelte errate sono quelli della
Siena Biotech, un progetto cui la Fondazione Monte dei Paschi ha
destinato negli anni delle vacche grasse cifre esagerate senza
controllo, ma anche dotandola di strumentazioni d’avanguardia. Noi
crediamo che l’impegno nella ricerca sulle neuroscienze e per la
creazione di nuovi medicinali sia un patrimonio che la nostra città
non debba perdere, anche perché può rappresentare una prospettiva
di ripresa in un momento di recessione.
La
ricerca di base è lenta e spesso occorrono tempi lunghi per vedere
risultati, ma selezionando partner nuovi, mettendo a disposizione di
altre strutture le strumentazioni d’avanguardia, collaborando
maggiormente con il policlinico, possono intravedersi prospettive
positive per il futuro. Per questo non vorremmo che il progetto Siena
Biotech venisse abbandonato, sia per i lavoratori di alta
qualificazione che vi operano e che sarebbero costretti a portare
altrove le loro competenze, sia per il futuro economico di questa
città che deve avere nella ricerca di alto livello uno dei suoi
punti di forza.
Il
futuro resta più che mai incerto anche per i lavoratori delle
cooperative Zelig ed Elicona in forza al Santa Maria della Scala che
dal primo settembre hanno subito in larga parte la cassa integrazione
o il licenziamento e a tutt’oggi non riescono a intravedere alcuna
prospettiva, neppure di corto respiro, dato che il bando di gara
tanto atteso non è stato ancora pubblicato dal Comune.
Il
dissesto dell’Università, frutto di quasi trent’anni di cattiva
amministrazione e di scelte più che opinabili, ha portato infine –
oltre che a un impoverimento della capacità di fare didattica,
ricerca e garantire servizi – a una situazione desolante per quanto
riguarda il lavoro. Dapprima si è infatti provveduto a liquidare i
precari della ricerca e della didattica, gli stabilizzandi e i
dipendenti delle cooperative (anche quelle sociali); poi si è messo
le mani direttamente nelle tasche dei dipendenti sottraendo loro il
salario accessorio, mentre la ricorrente carenza di liquidità ha
reso talvolta incerto perfino il pagamento degli stipendi.
I
programmi di riassestamento del bilancio non convincono soprattutto
perché i sacrifici non sono equamente distribuiti e il sistema di
potere sembra perpetuarsi nelle stesse logiche del passato.
Occorre
ora un impegno straordinario per cercare soluzioni a tutti questi
problemi del lavoro, a partire da un diverso modo di intendere la
pubblica amministrazione, dove c’è bisogno di affermare un’etica
dell’interesse generale e della cosa pubblica. Non è più tempo di
promesse e soluzioni individuali, che hanno moralmente distrutto la
capacità di agire della politica a Siena. E’ tempo di azioni
collettive e forte mobilitazione, unica strada per individuare
sbocchi e soluzioni concrete.
Laura Vigni
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