La scuola che vogliamo
Organi collegiali geneticamente modificati
Perché non ci piace la proposta di Legge 953 (ex Aprea)
La Proposta di Legge 953
- è una legge che nasce nel chiuso di una Commissione Parlamentare, senza un ampio dibattito nella società, mentre i tagli delle risorse e le cattive riforme stanno distruggendo la Scuola statale.
- è una legge secondo cui ogni scuola si adegua alle diverse realtà sociali ed economiche non per rimuovere, ma per consolidare le disuguaglianze economiche e sociali; esattamente il contrario di quanto previsto dalla Costituzione. Ci saranno scuole con molte disponibilità e scuole marginali.
- limita il ruolo degli organi di democrazia scolastica e rafforza il ruolo manageriale di natura privatistica del Dirigente Scolastico.
- trasforma l’istruzione scolastica in un servizio che privilegia le diverse richieste dell’utenza.
- prevede una scuola facilmente condizionabile, attraverso contributi economici che possono essere anche finalizzati e la presenza di membri esterni nel Consiglio dell’Autonomia.
- ribadisce il ruolo preminente e verticistico del Ministro e degli strumenti di intervento (INVALSI, regolamenti, linee di indirizzo) con una forte limitazione della libertà di insegnamento.
- smantella il sistema scolastico statale e prevede un sistema di scuole, ognuna con una propria caratterizzazione (statuto) in un sistema nazionale comprensivo di scuole statali e scuole private (anche confessionali).
- delega al Ministro la normativa di attuazione, accentuando il carattere ministeriale della scuola.
- demanda alle Regioni la competenza di disciplinare la forma di partecipazione a livello territoriale, non definendo alcun principio.
- rappresenta una scuola privatizzata, nella sua organizzazione aziendalistica e nelle finalità prioritarie, e nello stesso tempo centralista e ministeriale.
- configura una scuola che diventa strumento e luogo di disuguaglianza.
Noi Vogliamo
- una legge sul governo della Scuola che attraverso un ampio dibattito rafforzi la democrazia scolastica.
- una scuola che possa garantire a tutti un’istruzione qualificata e che intervenga per superare le situazioni di svantaggio e disuguaglianza.
- una scuola governata in modo democratico con piena responsabilizzazione di tutte le componenti della scuola (insegnanti, ATA, genitori, studenti), i cui organi e componenti siano equiordinati e non gerarchizzati.
- una scuola che, garantendo a tutti una formazione qualificata, si proponga anzitutto la formazione democratica delle nuove generazioni: non servizio a domanda individuale, ma strumento dell’interesse generale.
- una scuola aperta al confronto con le realtà esterne, luogo di libera dialettica democratica, finanziata in maniera adeguata dallo Stato e autonoma da ogni condizionamento di qualsiasi natura.
- un governo democratico della scuola a tutti i livelli, compresi quelli nazionali: per garantire la libertà di insegnamento e l’effettiva autonomia dagli esecutivi e dai poteri esterni.
- un sistema scolastico statale con il compito primario di garantire un’istruzione laica e democratica; una scuola statale distinta da quelle private che, ancorché paritarie, possono essere di orientamento confessionale.
- che le norme generali dell’istruzione siano riservate al Parlamento, perché la scuola statale non può essere espressione della maggioranza di governo.
- che le forme di governo e di partecipazione del sistema scolastico statale spettino, a garanzia dell’unitarietà del governo della scuola, alle leggi dello Stato.
- una scuola statale con una struttura unitaria, ma democratica e partecipata, a tutti i livelli.
- la scuola per Costituzione.
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